Città del Vaticano – Dai tempi di Paolo VI è praticamente una prassi per i pontefici, anche se già Pio XII per precauzione volle firmare una lettera di dimissioni nel caso fosse stato catturato dai nazisti. Papa Francesco ha seguito l'esempio dei predecessori non appena fu eletto nel marzo del 2013. «Ho gia' firmato le mie dimissioni. Era Tarcisio Bertone il Segretario di Stato. Le firmai e gli dissi: In caso di impedimento per motivi medici o che so, ecco le mie dimissioni. Ce le avete gia'. Non so a chi le abbia date il cardinal Bertone, ma gliele ho date io quando era segretario di Stato». E' lo stesso Bergoglio a raccontarlo nell'intervista al quotidiano spagnolo Abc rilasciata in versione integrale stamattina. Francesco rispondeva alla domanda su cosa succede se un Pontefice diviene improvvisamente invalido per problemi di salute o per incidente, e se vi è uno standard conveniente per questi casi. «Quel passo fece Paolo VI e io penso anche Pio XII».
Papa Bergoglio scherza: «è la prima volta che rivelo questo particolare. Ora qualcuno andra' a chiederla a Bertone: 'Dammi il pezzo di carta!' (ride). Probabilmente lo consegno' al cardinale Pietro Parolin, nuovo segretario di Stato. Io l'ho dato a Bertone in quanto segretario di Stato».
Da quando Papa Francesco è stato operato d'urgenza al Gemelli, l'anno scorso, per una complicazione al colon e fu costretto a restare in sala operatoria più di cinque ore, si è spesso fatta largo l'ipotesi di eventuali dimissioni.
Ieri Papa Francesco ha compiuto 86 anni e come è sua abitudine ha trascorso la giornata lavorando, con una agenda piena di impegni. In Vaticano sono arrivati messaggi e piccoli doni da parte di migliaia di persone, soprattutto gente comune che ha voluto manifestargli affetto e vicinanza.