ANCONA - Moscioli, o cozze, esauriti nei menù di Portonovo. E non solo. Dopo la penuria del mosciolo selvatico, da diversi giorni sparito dalla commercializzazione ai ristoranti e rimasto disponibile, anche se in quantità limitate, solo per la vendita diretta nel locale della Cooperativa di Portonovo, arrivo lo stop anche per le cozze allevate della zona che, anche se non hanno il marchio certificato Slow Food, provengono comunque dalle acque del Conero. Si chiamano cozze, è vero, ma la qualità rimane elevata.
Di questi giorni la notizia che anche questi allevamenti, soprattutto quello denominato Nicolini a 3 chilometri al largo di Numana, si è esaurito.
I ristoratori segnalano ai clienti sul posto oppure tramite i social che non è più disponibile il mosciolo selvatico. «Nelle ultime settimane – afferma Simone Baleani, chef del Molo – abbiamo cercato di tamponare la situazione con l’allevato, segnalandolo peraltro ai clienti, ma oramai anche questa produzione si sta esaurendo in tutta la nostra zona. Si potrebbe ovviare con l’allevato di Civitanova o San Benedetto – prosegue – ma il costo è molto alto sfiorando i 6 euro al kg ed allora non conviene. Oppure pensare di approvvigionarsi con l’allevato in Sardegna, su seme proveniente dalla Spagna, ma oramai la stagione sta per finire, visto che mancano una ventina di giorni per la chiusura».
«Diciamo – conclude Baleani – che quest’anno è stata una stagione bella ma non bellissima per il nostro mosciolo, sicuramente da non ricordare». Insomma fra carenza di pioggia e bassa produzione del mosciolo di Portonovo, quello doc, rimane solo il ricordo ed il gusto in bocca. In attesa, si spera, che il prossimo anno la raccolta torni ad essere consistente.