ANCONA - La Corte dei Conti batte cassa ad Emanuele Luchetti, l’infermiere anconetano arrestato dalla polizia nel gennaio del 2022 con l’accusa di aver simulato le vaccinazioni anti Covid al centro Paolinelli della Baraccola. Stando alla procura erariale, con le false inoculazioni finalizzate al rilascio illecito dei Green Pass, Luchetti avrebbe provocato un danno patrimoniale di circa 13mila euro.
Ed è per questa somma che è stato citato a giudizio.
L’accusa
Stando alla procura della Corte dei Conti, l'infermiere (libero da misure cautelari) avrebbe causato «danni patrimoniali, diretti e indiretti, tanto all’ente di appartenenza, quanto alla struttura commissariale nazionale per l'attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica Covid 19, incardinata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri». Nel caso di Luchetti, la giustizia erariale è arrivata prima di quella penale. Difatti, il filone delle false inoculazioni del Paolinelli è fermo alla fase della chiusura delle indagini preliminari.
Gli indagati
Oltre all'infermiere, difeso dall'avvocato Marta Balestra, tremano altre 76 persone. Tra queste la procura ha conteggiato intermediatori e cittadini disposti a pagare per ottenere la falsa certificazione del Green Pass. Cittadini arrivati al Paolinelli non solo dal capoluogo dorico, ma anche da Civitanova e Fabriano. Qualcuno, sempre secondo la procura, si era affacendato per organizzare dei pulmini. Stando alla ricostruzione accusatoria, c'erano cittadini che avevano proposto di pagare fino a 500 euro per una dose-fantasma di vaccino anti-Covid. Il prossimo passo della procura: chiedere il rinvio a giudizio, con la fissazione dell'udienza preliminare, oppure l'archiviazione di qualche posizione. Tra le accuse a vario titolo, peculato, falso e corruzione.
Il blitz con l'arresto di Luchetti e quattro presunti intermediari (l’infermiere era finito in carcere, gli altri ai domiciliari, misure poi cadute) era scattato dopo settimane di indagini, fatte di appostamenti e spycam installate al centro sportivo Paolinelli dagli agenti della Squadra Mobile. A far scattare gli accertamenti era stata la denuncia di un dentista-vaccinatore, Carlo Miglietta, insospettito dagli atteggiamenti di Luchetti. Per stanarlo, aveva finto di accettare la proposta di spartirsi le mazzette, registrando le conversazioni come un provetto 007. Sarà ora l’eventuale processo ad affibbiare o meno le responsabilità.