Milan, dopo il ko a Napoli
Seedorf è già sotto accusa

Clarence Seedorf (LaPresse)
Clarence Seedorf (LaPresse)
di Luca Uccello
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Lunedì 10 Febbraio 2014, 10:53 - Ultimo aggiornamento: 10:55
MILANO - Processo a Clarence Seedorf, al suo Milan e alla mancanza di coraggio. S, perch la panchina di Pazzini sabato sera al San Paolo contro il Napoli difficile da capire. E poi non piaciuto Abate esterno d’attacco.



Chiara la paura, pardon, la preoccupazione dell’olandese che ha tenuto al suo fianco Saponara (era meglio cederlo a gennaio), Kakà e anche capitan Montolivo. Sbagliata la scelta ancora una volta di far giocare Robinho, peggio ancora da trequartista centrale. Non è il suo ruolo. Trequartista esterno? Forse una volta, non oggi, non in questo Milan. Viene da chiedersi, al di là dell’amicizia e della stima, quale sia il motivo che spinga Seedorf ad insistere sul brasiliano che non sembra più all’altezza di questa squadra.



Ma non è il solo problema. Gastrointerite a parte, anche Ricardo (Kakà) sembra non riuscire più a fare la differenza: tanto cuore e poco altro. Forse a Madrid avevano ragione a non farlo giocare. Da giorni prova a replicare le giocate degli anni d’oro ma la velocità non è più la stessa e il Milan fatica anche per colpa sua. Ma se Pazzini entra troppo tardi (perchè non farlo giocare dall’inizio con Mario?), Taarabt è arrivato al momento giusto. Ma da solo può fare poco. Robinho da una parte, con Essien ancora incapace di esprimersi ad un livello accettabile (ma Poli non serve più?) il problema vero sembra ancora una volta rappresentato dalla linea difensiva, una difesa che continua ad avere in Philippe Mexes il suo punto debole. Anche a Higuain (fortissimo) ha regalato una rete, la prima, quello del sorpasso. E per di più Seedorf gli ha anche consegnato la fascia di capitano.



La motivazione? Per stimorarlo, farlo sentire fortemente parte del gruppo. Missione ancora una volta fallita così come con Allegri. Purtroppo a gennaio nessuno ancora una volta ha pensato ad un difensore. Forse a giugno arriva Alex. Ma a 32anni è difficile fare la differenza...