Mercato: Juventus e Roma
sono le regine di gennaio

Mercato: Juventus e Roma sono le regine di gennaio
di Luca Psquaretta
4 Minuti di Lettura
Sabato 1 Febbraio 2014, 10:17 - Ultimo aggiornamento: 10:30
ROMA - Il dado tratto. Il mercato di riparazione ha chiuso i battenti ieri sera ale ore 23, quando la porta degli uffici della Lega, al primo piano dell'Atahotel Executive di Milano, stata sbarrata. A questo punto, quel che fatto, fatto. Affari ce ne sono stati, sicuramente in numero superiore alle ultime stagioni, con qualche colpo (non dell’ultimora) interessante. Come sempre, solo il campo potr dire chi ha fatto bene e chi meno. In attesa dei verdetti agonistici, per, qualche considerazione su come si sono mosse le principali squadre si pu fare. JUVENTUS

Conte aveva chiesto un esterno offensivo per alternare il 4-3-3 al 3-5-2. Alla fine è arrivato Osvaldo, un attaccante. Il Johnny Depp del calcio italiano ieri si è presentato a Torino con un cappotto di montone e una bombetta in testa. Piace tanto al tecnico leccese. Sarà un'alternativa a Tevez e Llorente, titolari indiscussi. L'inconsistenza in attacco di Giovinco e Quagliarella contro la Roma in Coppa Italia e la volontà di Vucinic di cambiare aria hanno convinto la dirigenza a prendere un altro attaccante di valore (6 in rosa però sono troppi e di non facile gestione), pagato niente (prestito secco con diritto di riscatto fissato a 19 milioni pagabili in 3 anni), che permetterà ai bianconeri di puntare a campionato ed Europa League. Per Guarin, la società ci ha provato fino all'ultimo, ma non c'è stato verso. Sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Un affarone se si fosse concretizzato lo scambio con Vucinic.



ROMA

La squadra che si è mossa meglio. Sia nel breve che nel lungo periodo. Sabatini ha dimostrato di non essere secondo a nessuno. Ha strappato Nainggolan a Napoli e Juve, rinforzando un reparto già di primissimo livello. Ha venduto a peso d'oro Bradley. Bastos il colpo di teatro che ha fatto infuriare De Laurentiis. Da applausi il progetto giovani. Il baby fenomeno Sanabria (a fare esperienza al Sassuolo), Radonjic, Paredes (girato al Chievo), lo slovacco Vestenicky (dal Nitra), Berisha, classe 1996, il nuovo Ibrahimovic, strappato all'Halmstads, senza dimenticare due difensori per sopperire alla partenza di Burdisso: «l'italiano» Toloi, classe 1990, dal San Paolo e Golubovic dall'OFK Belgrado, serbo, terzino destro, classe 1994, parcheggiato al Novara. La chiusura con il rumeno Vlad Marin, preso in prestito dalla Juve, con un passato nella Lazio e nel Manchester City.



NAPOLI

I colpi quelli veri (Mascherano, Gonalons, M'Vila, Capoue) sono rimasti in canna. Benitez avrebbe preferito altri uomini. Campioni. Gente di spessore, già fatta e finita, che avrebbe sopperito ad alcune lacune soprattutto nella fase difensiva. Jorginho (Verona), un centrocampista, Henrique (Palmeiras) e Ghoulam (Saint Etienne), due difensori, sono buoni rinforzi. Basteranno per alzare il livello della rosa e puntare a Coppa Italia, Europa League e alla zona Champions?



FIORENTINA

Difficile, se non impossibile sostituire gli infortunati Mario Gomez e Giuseppe Rossi, soprattutto a gennaio e senza tanti soldi. La società viola ha agito con cognizione di causa. Un acquisto per reparto. Anderson dal Manchester United, una scommessa, in Inghilterra non aveva più spazio. Diakitè dal Sunderland, una vecchia conoscenza del calcio italiano. Rosati dal Sassuolo come vice-Neto. E soprattutto Matri dal Milan in prestito gratuito. L'ex bomber della Juve ha già timbrato il cartellino, sarà utile per fare recuperare Pepito e il tedesco senza perdere terreno dal terzo posto, l'obiettivo della viola.



INTER

Francamente non si capisce ancora bene chi comandi in casa nerazzurra. Chi faccia cosa, per intenderci. Lo scambio fra Guarin e Vucinic, un affare (plusvalenza di bilancio per entrambi), saltato per la pressione dei tifosi non ha fatto fare una bella figura al neo presidente Thohir, costretto a partire per l'Indonesia e fiondarsi a Milano per metterci una pezza. Alla fine Guarin è rimasto, bisognerà vedere con quale spirito. D'Ambrosio è un buon rinforzo per la difesa. Hernanes è sempre stato un pallino di Mazzarri. E' il vero colpo di questo mercato, soprattutto per quanto è stato pagato. Il tecnico aveva chiesto una punta. Non se n'è fatto nulla e il problema in attacco non è stato risolto.



LAZIO

Il cambio di allenatore ha dato linfa vitale e nuove motivazioni ad un gruppo calcisticamente depresso. Serviva. Era necessario. L'addio di Hernanes però ha lasciato il segno e un vuoto fra i tifosi e a livello tecnico. Postiga la scommessa. Azzardata? Chissà. Floccari era una garanzia. Il vero problema è che al posto del brasiliano non è arrivato nessuno. Tutto si può dire, tranne che la Lazio si sia rinforzata e, proprio per questo, la piazza è furiosa nei confronti della società.



MILAN

La squadra che ha cambiato di più, sia tecnicamente (da Seedorf ai giocatori) che a livello societario. A Galliani è stata affiancata Barbara Berlusconi, una svolta epocale. Due amministratori delegati non si erano mai visti. Cose che capitano nel calcio italiano. Non si capisce perché sia stato rinforzato l'attacco con Honda e Taarabt e in difesa, il reparto che necessitava un restyling totale, è stato ingaggiato solo Rami. Essien un'occasione. Basterà? Tempo al tempo.