Festa Roma con Borriello e Vucinic
La Lazio frena, Milan campione d'inverno

Borriello fa festa con Vucinic e Totti (foto Alessandro Di Meo - Ansa)
Borriello fa festa con Vucinic e Totti (foto Alessandro Di Meo - Ansa)
10 Minuti di Lettura
Giovedì 6 Gennaio 2011, 14:40 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 22:53
ROMA (6 gennaio) - La Roma raggranella a fatica tre punti contro il Catania: va sotto tra i fischi dell'Olimpico, approfitta di due sviste degli assistenti di Brighi e scavalca la Juve al quarto posto, rimanendo comunque a sette punti dalla capolista Milan (campione d'inverno con una giornata d'anticipo), uno sotto i partenopei, stesi dall'Inter di Leonardo, e a due lunghezze dai cugini della Lazio, bloccati sullo 0-0 a Genova dai rossoblù di Ballardini. Il Bari fa suo il derby pugliese espugnando Lecce grazie a un gol del nuovo arrivato Okaka.



INTER-NAPOLI 3-1

L'Inter di Leonardo parte alla grande: grintosa e sicura, trasformata rispetto all'undici di Benitez, liquida il Napoli con un perentorio 3-1, grazie soprattutto alla doppietta di Thiago Motta: un gol all'inizio del primo tempo, uno nei primi minuti della ripresa. Quanto basta a schiantare la truppa di Mazzarri. Nerazzuri a quota 26 insieme all'Udinese, con due partite da recuperare. Al 3' Inter in vantaggio: gran sinistro di Thiago Motta su imbeccata di Stankovic. Al 6' Cavani va in gol, l'arbitro annulla per un fuorigioco di Dossena. Al 24' il Napoli pareggia con Pazienza, testa su corner dalla sinistra. Al 32' Maggio spedisce a lato di poco, due minuti dopo è Milito a sparare alto da due passi. Al 36' perfetto cross dal fondo di Maicon, Cambiasso irrompe e insacca di testa. Al 46' De Santis salva su incursione di Stankovic. Si riprende e il Napoli tenta di reagire, ma al 54' Thiago Motta realizza di testa da una decina di metri, palla all'incrocio. Poi la girandola dei cambi: al 57' Yebda in campo per Gargano. Otto minuti dopo Zuniga per Dossena. Al 75' Mazzarri esaurisce i cambi: Sosa per Pazienza. Al 78' è il turno di Leonardo, che sostituisce Stankovic con Mariga e poco dopo Pandev con Biabiany. Standing ovation all'85' per Thiago Motta che cede il posto a Muntari. Quattro minuti di recupero. Prima del via uno striscione saluta il cambio di allenatore dell'Inter: “Benitez: un grazie sincero te lo diciamo noi, gli unici ad averti sempre sostenuto. E ora società, giocatori e tifosi, per il bene dell'Inter, piena fiducia a Leo!”. Moratti ha fatto gli auguri di buon lavoro al suo nuovo tecnico sottolineando che «ci sono tanti ostacoli e tanto entusiasmo». Crede nella rimonta? «Speriamo di sì».



Inter (4-3-1-2): Castellazzi, Maicon, Lucio, Cordoba, Chivu, Zanetti, Cambiasso, T.Motta (41' st Muntari), Stankovic (35' st Mariga), Pandev (38' st Biabiany), Milito. (21 Orlandoni, 15 Ranocchia, 23 Materazzi, 39 Santon). All.: Leonardo

Napoli (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Gargano (13' st Yebda), Pazienza (31' st Sosa), Dossena (21' st Zuniga), Hamsik, Lavezzi, Cavani. (1 Iezzo, 2 Grava, 12 Santacroce, 12 Dumitru). All.: Mazzarri

Arbitro: Rocchi di Firenze

Reti: nel pt: 3' T.Motta, 24' Pazienza, 36' Cambiasso; nel st 9' Thiago Motta

Angoli: 8-3 per il Napoli

Recupero: 1' e 4'

Ammoniti: Chivu, Aronica, Campagnaro e Maicon per gioco falloso, Zanetti per comportamento non regolamentare.

Spettatori: 60.515



ROMA-CATANIA 4-2

Il Catania non avrebbe meritato di perdere, ma ha avuto il torto di chiudersi troppo nel secondo tempo quando avrebbe potuto mettere ancora in difficoltà una Roma sonoramente fischiata dai suoi tifosi al termine dei primi 45 minuti. Giallorossi subito in vantaggio con Borriello, ma la squadra soffre tremendamente le ripartenze del Catania, regolarmente in superiorità numerica, persino cinque contro due. Così, la Roma si fa riagguantare da Silvestre e scavalcare da Maxi Lopez nel giro di otto minuti. Nella ripresa Ranieri cambia il centrocampo, dentro Perrotta e Greco per De Rossi e Simplicio, e arriva subito il pari, ancora Marco Borriello, gol contestato dal Catania perché la palla servita da Riise al bomber era uscita interamente oltre la linea di fondo campo. La Roma preme ma il Catania si difende con ordine e i giallorossi non brillano per fantasia. Poi, a dieci minuti dal termine entra Vucinic, accolto da un boato, ed è proprio lui a segnare il gol del 3-2, anche questo contestato dai siciliani per la posizione del nuovo entrato. Otto minuti dopo, proprio allo scadere del recupero, il montenegrino infila il quarto gol giallorosso su assist di Totti, che poco prima aveva fallito di poco la rete personale.



Roma (4-2-3-1): Julio Sergio; Cassetti, Mexes, Juan, Riise; De Rossi (1' st Greco), Simplicio (1' st Perrotta); Menez, Totti, Taddei (34' st Vucinic); Borriello. (32 Doni, 2 Cicinho, 29 N. Burdisso, 33 Brighi). All.: Ranieri.

Catania (4-1-4-1): Andujar; Alvarez, Bellusci, Silvestre, Capuano; Carboni; Gomez, Ledesma (26' st Delvecchio), Pesce (43' st Mascara), Llama (21' Martinho); Maxi Lopez. (30 Campagnolo, 7 Mascara, 9 Antenucci, 12 Marchese, 26 Sciacca). All.: Giampaolo.

Arbitro: Brighi di Cesena

Reti: nel pt 4' Borriello, 30' Silvestre, 38' Maxi Lopez; nel st 2' Borriello, 41' e 49' Vucinic

Angoli: 7-5 per il Catania

Recupero: 1' e 4'

Ammoniti: Ledesma, Alvarez, Silvestre e Cassetti per gioco scorretto

Spettatori: 30.000



GENOA-LAZIO 0-0

La Lazio pareggia col Genoa in trasferta e scivola a -5 dal Milan, non andando oltre lo 0-0 contro la formazione del suo ex tecnico Ballardini, ma fa un passetto avanti in una gara a due facce, tatticamente bloccata nel primo tempo, in cui la Lazio ha giocato meglio, più vivace nella ripresa, con molte occasioni da ambo le parti. I rossoblù per la quarta volta nelle ultime cinque partite di campionato non hanno trovato la via del gol, ma nella ripresa sono stati fermati solo da un ottimo Muslera, migliore dei suoi. La Lazio ha il rammarico di non aver concretizzato la superiorità dei primi 50' di gioco, in cui ha schiacciato i padroni di casa e centrato un palo con Hernanes nella ripresa, in una giornata comunque di scarsa vena di Floccari e con Zarate evanescente. Sull'altro fronte un Toni inguardabile non ha aiutato la causa del Genoa.



Genoa (4-3-1-2): Eduardo, Mesto, Dainelli, Kaladze, Criscito, Rafinha, Milanetto, Rossi, Jankovic (41' st Moretti), Destro (44' Boakye), Toni (73 Scarpi, 2 Chico, 11 Kharja, 42 Veloso, 17 Rudolf). All. Ballardini.

Lazio (4-2-3-1): Muslera, Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu, Brocchi (31' st Matuzalem), Ledesma, Zarate,

Hernanes (38' st Bresciano), Mauri, Floccari (43' st Kozak). (12 Berni, 21 Diakite, 5 Scaloni, 9 Rocchi) All. Lopez (Reja squalificato)

Arbitro: Romeo di Verona

Angoli: 6 a 5 per la Lazio

Ammoniti: 42' pt Dias per gioco scorretto, 42' st Biava per gioco scorretto

Recupero: 0 e 4'

Spettatori 22.090



CAGLIARI-MILAN 0-1

Cassano si presenta con un'invenzione, il baby della Sierra Leone Strasser segna il primo pesantissimo gol della carriera e il Milan passa 1-0 a Cagliari, conquistando il titolo di campione d'inverno. Il successo rilancia la fuga dei rossoneri, che risolvono in extremis una gara complicata. Dopo un'occasione di Robinho, il Cagliari prende in mano le redini del gioco. I padroni di casa vanno vicinissimi al gol al 31': Canini colpisce di testa sul corner di Cossu, palo pieno. Il Milan rischia anche al 43', quando Abbiati deve disinnescare un'insidiosa conclusione di Agostini. I rossoneri pungono con Pato al 51'. Il brasiliano controlla e spara: Agazzi è bravissimo a deviare. Nell'altra area rischia di combinare un disastro Abbiati: prima consegna il pallone a Nenè, poi salva. Grave, al 66', anche l'errore che commette Robinho. Pato gli serve un pallone d'oro, lui potrebbe filare in porta ma rovina tutto con un controllo inguardabile. Al 74' arriva l'esordio di Cassano, al posto di Merkel. Il barese tocca il primo pallone al 78'. E all'85', Fantantonio lascia il segno. Assist per Strasser che da 15 metri, in sospetta posizione di fuorigioco, fulmina Agazzi: 1-0 e il Milan vola.



Cagliari (4-3-1-2): Agazzi, Pisano, Canini, Astori, Agostini, Nainggolan, Conti, Lazzari (3' st Biondini),

Cossu, Matri (39' st Acquafresca), Nenè. (25 Pelizzoli, 2 Biasi, 3 Ariaudo, 24 Perico, 20 Laner, 30 Ragatzu). All.: Donadoni.

Milan (4-2-3-1): Abbiati, Abate, Bonera, Thiago Silva, Antonini, Gattuso (13' st Strasser), Seedorf, Ambrosini, Merkel (29' st Cassano), Pato, Robinho. (1 Amelia, 17 Oddo, 15 Sokratis, 76 Yepes, 51 Beretta). All.: Allegri.

Arbitro: Rizzoli di Bologna.

Rete: nel st 40' Strasser.

Angoli: 10-8 per il Milan.

Recupero: 2' e 4'.

Ammoniti: Pisano e Ambrosini per gioco scorretto.

Spettatori: 23 mila circa.



BOLOGNA-FIORENTINA 1-1

Fiorentina e Bologna,ma si dividono punti, colpe, responsabilità, paure e rimpianti, per non aver saputo conquistare una vittoria che avrebbe consentito ai viola di tornare al successo in trasferta (manca da marzo), e ai padroni di casa di festeggiare nuova proprietà targata Zanetti. Anche se a Bologna gli entusiasmi per la nuova società sembrano già passati. Lo striscione anti-Baraldi in curva può essere l'anticamera al defenestramento dell'amministratore delegato, scelto dal presidente Zanetti (in vacanza in Brasile) ma inviso a giocatori, tifosi e ad una parte del cda. Dopo cinque minuti Marco Di Vaio ha trovato il suo decimo centro stagionale, con una testata in mezzo ad una difesa-presepe vivente. Il Bologna avrebbe potuto affondare una Fiorentina distratta, ma non ne ha avuto forza o lucidità. Fino a che Santana, in campo da metà ripresa, prima ha pareggiato i conti, poi ha ispirato un paio di azioni che hanno offerto alla Fiorentina il match ball. Al 90', l'occasione fallita da Di Vaio lanciato a rete da Siligardi sigilla la partita delle occasioni perdute.



Bologna (4-3-1-2): Viviano, Moras, Portanova, Britos, Rubin, Casarini (41' st Radovanovic), Mudingayi, Della Rocca (30' st Siligardi), Ekdal, Ramirez (12' st Gimenez), Di Vaio. (22 Lupatelli, 21 Cherubin, 8 Garics, 24 Buscè). All.: Malesani.

Fiorentina (4-2-3-1): Boruc, De Silvestri, Gamberini, Kroldrup, Pasqual, D'Agostino, Montolivo, Marchionni (18' st Santana), Babacar, Cerci (29' st Ljajic), Gilardino. (33 Seculin, 25 Comotto, 31 Camporese, 15 Zanetti, 28 Bolatti). All.: Mihajlovic.

Arbitro: Giannoccaro di Lecce.

Reti: nel pt 5' Di Vaio; nel st 22' Santana

Recupero: 1' e 3'.

Angoli: 5-5.

Ammoniti: Marchionni, Kroldrup e Moras per gioco scorretto

Spettatori: 15.926



BRESCIA-CESENA 1-2

Il Brescia affonda nello scontro salvezza contro il Cesena e si fa scavalcare in classifica dai romagnoli, che hanno ancora una partita da recuperare, bravi a sfruttare due erroracci difensivi di Zebina: prima un appoggio errato sottoporta consente a Jimenez di infilzare indisturbato Sereni; nove minuti dopo una corta respinta del difensore e sul pallone arriva Ceccarelli che firma il suo primo gol in serie A. Il Brescia riapre la gara al 4' della ripresa con Eder, ma la generosità dei padroni di casa non basta a raddrizzare il risultato.



Brescia (4-3-1-2): Sereni, Berardi, Zebina, Bega, Martinez, Vass (27' st Baiocco), Budel (16' st Cordova), Filippini, Diamanti (1' st Lanzafame), Caracciolo, Eder. (1 Arcari, 17 Baiocco, 18 Possanzini, 21 De Maio, 23 Dallamano). All: Beretta.

Cesena (4-3-3): Antonioli, Ceccarelli, Pellegrino, Von Bergen, Lauro, Caserta (16' st Sammarco), Colucci,

Parolo, Giaccherini, Bogdani (21' st Budan), Jimenez (38' st Schelotto). (91 Teodorani, 4 Appiah, 15 Benalouane, 17 Malonga). All: Ficcadenti

Arbitro: Banti di Livorno

Reti: nel pt 33' Jimenez, 42' Ceccarelli; nel st 4' Eder.

Ammoniti: Zebina, Filippini, Vass, Parolo per gioco falloso, Jimenez, Eder per comportamento non regolamentare.

Angoli: 6-3 per il Brescia

Recupero: 1' e 4'

Spettatori 5.000 circa



LECCE-BARI 0-1

Fuori programma durante Lecce-Bari. Al 25' del secondo tempo l'arbitro Tagliavento di Terni ha dovuto sospendere la partita per un minuto circa perchè sono improvvisamente scattati gli idranti sul terreno di gioco alle spalle del portiere del Lecce Rosati, sotto la curva sud. Gli addetti al campo della società salentina hanno provveduto a ripristinare la situazione. Ha deciso la partita il gol di Okaka, che con uno stop da applausi supera Donati, entra in area e fulmina Rosati sul primo palo con un gran mancino. Per lui esordio e primo gol in campionato.



Lecce
(4-3-1-2): Rosati, Donati (39' st Grossmuller), Tomovic, Fabiano, Mesbah, Munari, Giacomazzi, Olivera, Piatti (25' st Vives), Chevanton (12' st Corvia), Ofere. (81 Benassi, 4 Gusatavo, 27 Jeda, 91 Bertolacci). All. De Canio (in panchina Rizzo)

Bari (4-4-2): Gilet, A. Masiello, Belmonte, Glick, Raggi, E. Alvarez, M. Donati, Gazzi, E. Rivas (47' st Romero), Caputo (11' st Okaka), Kutuzov (41' st Pulzetti). (25 Padelli, 6 Rinaldi, 19 Crimi, 30 Rana). All. Ventura

Arbitro: Tagliavento di Terni

Rete: nel st 32' Okaka

Angoli: 8-6 per il Lecce

Recupero: 1' e 5'

Espulsi: al 4' st Giacomazzi per doppia ammonizione

Ammoniti: Belmonte, Munari per gioco falloso

Spettatori: 14.500



PALERMO-SAMPDORIA 3-0


Il Palermo è la squadra delle tre 'M': Miccoli, Migliaccio e Maccarone. I tre chiudono i conti con la squadra che, sette mesi fa, aveva privato l'undici rosanero della sua prima qualificazione in Champions. Nelle file dei blucerchiati l'assenza di Cassano si sente e si sentirà parecchio. Una giocata Miccoli-Pastore-Miccoli spiana la strada ad un successo strameritato. Così Miccoli stordisce la Samp; Migliaccio la tramortisce; Maccarone la manda al tappeto.



Palermo (4-3-1-2): Sirigu, Cassani, Goian (41' st Munoz), Bovo, Balzaretti, Migliaccio, Bacinovic, Nocerino, Pastore (38' st Liverani), Ilicic, Miccoli (19' st Maccarone). (99 Benussi, 29 Garcia, 4 Kasami, 77 Kurtic). All.: D. Rossi.

Sampdoria (4-4-2): Curci, Zauri, Gastaldello, Lucchini, Ziegler, Mannini (10' st Pozzi), Palombo, Tissone (36' st Poli), Guberti, Marilungo (20' st Koman), Pazzini. (1 Da Costa, 5 Accardi, 26 Volta, 4 Dessena). All.: Di Carlo.

Arbitro: Celi di Campobasso.

Reti: nel pt 37' Miccoli; nel st 5' Migliaccio, 34' Maccarone.

Angoli: 8-3 per la Sampdoria.

Recupero: 1' e 4'.

Ammoniti: Cassani per gioco scorretto, Bovo per gioco falloso.

Spettatori: 26.020.



UDINESE-CHIEVO 2-0

I friulani sbrigano la pratica Chievo nel primo tempo in dieci minuti, grazie alle reti di Sanchez e Di Natale. E lo stesso Di Natale, dieci minuti dopo aver insaccato il 2-0, sbaglia un rigore.

Udinese (3-5-2): Handanovic, Coda, Zapata, Domizzi, Isla, Pinzi Inler, Asamoah, Armero (31' st

Angella), Sanchez (44' st Abdi), Di Natale (17' st Denis). (6 Belardi, 19 Badu, 26 Pasquale, 9 Corradi).

Allenatore: Guidolin.

Chievo (4-3-1-2): Sorrentino, Sardo, Andreolli, Cesar, Jokic, Fernandes (31' st Granoche), Guana (17' st Bogliacino), Marcolini, Constant (1' st Thereau), Moscardelli, Pelliessier. (18 Squizzi, 21 Frey, 16 Rigoni,5 Mandelli). Allenatore: Pioli.

Arbitro: Gava di Conegliano.

Reti: nel pt 14' Sanchez, 25' Di Natale.

Recupero: 2' e 4'

Ammoniti: Guana e Marcolini per gioco scorretto, Handanovic per gioco non regolamentare.

Espulsi: nel pt 35' Pinzi per doppia ammonizione.

Angoli: 6 a 3 per l'Udinese.

Spettatori: 14 mila.



I RISULTATI



Juventus-Parma 1-4

Bologna-Fiorentina 1-1

Brescia-Cesena 1-2

Cagliari-Milan 0-1

Genoa-Lazio 0-0

Lecce-Bari 0-1

Palermo-Sampdoria 3-0

Roma-Catania 4-2

Udinese-Chievo 2-0

Inter-Napoli 3-1



La classifica



Milan 39

Lazio 34

Napoli 33

Roma 32

Juventus 31

Palermo 30

Udinese e Inter 26

Sampdoria 23

Genoa e Parma 22

Chievo e Catania 21

Cagliari e Fiorentina 20

Bologna e Cesena 18

Brescia e Lecce 15

Bari 14



(Inter e Napoli una partita in meno)



Queste le partite del prossimo turno (ultima giornata d'andata) di serie A, in programma domenica 9 gennaio alle 15.00



Sampdoria-Roma (ore 12.30)

Bari-Bologna

Catania-Inter

Cesena-Genoa

Chievo-Palermo

Fiorentina-Brescia

Lazio-Lecce

Milan-Udinese

Parma-Cagliari

Napoli-Juventus (ore 20.45)
© RIPRODUZIONE RISERVATA