Inghilterra, bimba di 3 anni in fin di vita dopo un graffio del suo gatto

Inghilterra, bimba di 3 anni in fin di vita dopo un graffio del suo gatto
di Federica Macagnone
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Mercoledì 15 Novembre 2017, 16:25 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 11:10

La piccola Lilanna Batstone, 3 anni, stava giocando con la sua gattina Chanel quando il batuffolo peloso ha affilato le unghie e l'ha graffiata sul collo. Una ferita apparentemente innocua, ma che stava per rivelarsi fatale: la piccola ha sviluppato una sindrome da shock tossico che stava per ucciderla. Adesso la bimba deve la sua vita al medico dell'ospedale di Taunton, in Gran Bretagna, che l'ha presa in cura: la sua bravura nell'individuare immediatamente la malattia ha scongiurato una tragedia.

Come racconta la madre, Kelly Batstone, 35 anni, lo scorso 29 ottobre Lilanna era stata colpita dalla varicella, ma la malattia non aveva fermato la sua voglia di giocare: «Aveva prurito, ma non era abbattuta. Stava giocando con la nostra gattina Chanel quando è stata graffiata su una vescicola sul collo. L'ho controllata, ma non mi è parso nulla di grave, l'ho messa a letto e siamo andate a dormire. All'una mi sono svegliata perché Lilanna piangeva dal dolore. Si teneva una manina sul collo e ho visto che, in poche ore, si era formato un grumo. Mi sono preoccupata e l'ho portata in ospedale. Anche lì non stava un attimo ferma: ha giocato e corso per un'ora in sala d'aspetto, ma poi ha avuto un crollo: ha iniziato a vomitare e ha perso i sensi. È stato spaventoso: c'è voluta un'ora prima che i medici riuscissero a stabilizzarla. Fortunatamente uno di loro è riuscito a capire che si trattava di una sindrome da choc tossico: aveva curato un altro caso appena un mese prima e quindi si è reso conto che mia figlia aveva gli stessi sintomi. La varicella aveva permesso la penetrazione dei batteri, ma può capitare a tutti di avere ferite sulla pelle. Se non fosse stato per quel dottore, non credo che oggi Lilanna sarebbe stata qui con noi».
 

 


Una volta stabilizzata, Lilanna è stata ricoverata per cinque giorni. «Eravamo sconvolti - ha continuato Kelly - Ha festeggiato il suo terzo compleanno in ospedale. Fortunatamente le infermiere sono state gentilissime e le hanno fatto pure dei regali».
Adesso la donna fa parte di un'associazione per sensibilizzare le persone sulla TSS: «Consiglierei a chiunque abbia sintomi come temperatura elevata, mal di testa, brividi, dolori muscolari, mal di gola, vomito, diarrea, rash cutanei, vertigini o svenimenti, difficoltà respiratorie, confusioni e sonnolenza ad andare immediatamente in ospedale. Potrebbe essere solo un'influenza, ma non vale la pena di prendersi il rischio. Se si ricevono cure adeguate in fretta, si ha una ripresa completa. Per Lilanna c'è il rischio che la sindrome si ripresenti: dobbiamo tenerla sempre sotto controllo e io sarò lì a vigilare su di lei». 

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