Pesaro, rissa al Miralfiore: aggredito con spranghe e coltello, non ci sono più prove e scatta l'assoluzione

Poliziotti con il cane Tar lungo i viali del Miralfiore e identificazione al parco delle Rimembranze Poliziotti con il cane Tar lungo i viali del Miralfiore e identificazione al parco delle Rimembranze
Poliziotti con il cane Tar lungo i viali del Miralfiore e identificazione al parco delle Rimembranze Poliziotti con il cane Tar lungo i viali del Miralfiore e identificazione al parco delle Rimembranze
di Luigi Benelli
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Venerdì 19 Aprile 2024, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 11:31

PESARO - Questioni di droga al parco Miralfiore, aggressione con spranga e coltello. Manca la prova, l’imputato è assolto. Il caso risale all’agosto del 2022 e si riferisce alle regole dello spaccio e alla puntualità nei pagamenti. Ieri davanti al collegio del tribunale di Pesaro il caso di un gambiano di 24 anni finito a processo con l’accusa di lesioni e di rapina.

Al parco Miralfiore, il gambiano, soprannominato Fifthy, in compagnia di un connazionale soprannominato Zaca, oggi irreperibile, millantava un credito di droga per la cessione di cocaina.

Il debitore era un 26enne egiziano, anche lui non più sul territorio nazionale. Ma il parco ha le sue regole e i debiti vanno pagati. Così i due, non avendo ricevuto la somma di denaro, avrebbero aggredito l’egiziano con un coltello e una spranga di ferro. Lo avrebbero riempito di botte e gli avevano preso un cellulare, una carta postepay, la carta di identità e circa 80 euro che la vittima aveva addosso. Poi erano scappati e la vittima era finita al pronto soccorso dove i medici gli avevano diagnosticato traumi alla sede lombare e cervicale dovuti alle sprangate ricevute e guaribili nell’arco di un paio di giorni.

L'indagine

Sul caso fu aperta una indagine e si arrivò a stringere il cerchio su Fifthy e Zaca, additati dalla vittima. Quest’ultimo nel frattempo è sparito, ma l’altro è finito a processo con l’accusa di rapina aggravata dall’uso di coltello e mazza di ferro e lesioni personali. Ad assisterlo legalmente l’avvocato Graziano Bichi. La parte offesa non si è presentata ai processi e ieri anche l’ultimo testimone ha spiegato di non aver mai visto Fifthy coinvolto in quella storia. Così il pm ha chiesto l’assoluzione e il collegio ha assolto il gambiano per la mancanza della prova, con soddisfazione dell’avvocato Bichi.

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