Il sondaggio/Sulle larghe intese italiani rassegnati: scenario inevitabile

Il sondaggio/Sulle larghe intese italiani rassegnati: scenario inevitabile
di Enzo Risso*
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Domenica 17 Dicembre 2017, 00:22 - Ultimo aggiornamento: 18 Dicembre, 17:35

Disincantati e rassegnati. Gli italiani guardano alla prossima competizione elettorale con un senso di disillusione e frustrazione, certi come sono che dalle urne non uscirà una maggioranza di governo. Oltre i due terzi del Paese (73%), infatti, prevede uno scenario post elettorale d’impasse. Immagina un quadro politico sospeso e frammentato.

L’ASSETTO
Un assetto parlamentare, quello che potrebbe uscire dalle elezioni della prossima primavera, in cui nessuno dei tre attori in campo (centrosinistra, centrodestra e Movimento Cinquestelle) possiederà i numeri necessari per avere una maggioranza forte in entrambi i rampi del Parlamento, e dunque per esprimere un governo stabile e per guidare da solo il Paese. E, così, mentre le varie forze politiche continuano a lambiccarsi intorno alle alleanze, alle liste e agli accordi per i collegi, e si prodigano in promesse elettorali di vario genere, larghissima parte degli italiani sembra ormai aver metabolizzato che quella di marzo sarà solo una tornata elettorale di passaggio.

IL VERO SCONTRO
Che il vero scontro finale si giocherà successivamente, in un futuro, non si sa quanto prossimo, rush di voto. Gli elettori, sicuramente disillusi, osservano questo scenario manifestando, da un lato, una sorda rassegnazione; e dall’altro lato una crescente apprensione. La memoria scorre alla seconda metà del 2011, quando il nostro Paese fu vittima degli attacchi speculativi degli hedge fund.

I TIMORI
Per il 59% degli italiani il rischio di un ritorno dell’accanimento della speculazione finanziaria internazionale contro l’Italia è un fattore sempre possibile e non deve essere sottovalutato dalle forze politiche. A segnare il clima del momento, rispetto alla competizione elettorale, interviene anche un altro elemento: la voglia di scrollarsi di dosso la crisi. Da alcuni mesi un lieve soffio di ripresa economia ha iniziato a lambire lo stivale e l’ipotesi di una partita elettorale senza vincitori, senza una maggioranza stabile in grado di esprimere un governo, fa salire la preoccupazione di perdere questo venticello di risveglio economico. Per il 60% degli italiani, infatti, la mancanza di una maggioranza di governo stabile potrebbe comportare dei danni alla nostra economia.

Non solo. Per il 42% il rischio potrebbe essere quello di rallentare la ripresa in atto, facendo arretrare i barlumi di reviviscenza di questi mesi. Lo sguardo preoccupato per quello che può riservare il futuro, l’idea di dover affrontare una nuova stagione d’instabilità e incertezza politica, spinge le persone a metabolizzare, in qualche modo, l’ipotesi delle larghe intese. Se a ottobre 2017 solo il 29% degli italiani era favorevole all’ipotesi di una Grosse Koalition, oggi la cifra è salita al 41%. Non si tratta di un’ipotesi abbracciata con agilità, ma una soluzione «amara ma necessaria» per il 28% o una scelta «giusta per dare stabilità al Paese» per il 13% degli elettori. Più disponibili verso una soluzione di governo di larghe intese sono gli elettori del Pd (64%) e di Forza Italia (52%). Più freddi, invece, gli elettori indecisi o non collocati politicamente (41%).

Un dato piuttosto interessante è quello che riguarda gli elettori di Lega e Movimento Cinquestelle. In entrambi i blocchi elettorali di questi due partiti (i cui vertici sono fortemente contrari a qualsiasi ipotesi di accordo) esiste una quota di circa un terzo di elettori che si dimostra non pregiudizialmente contraria all’ipotesi di intese, dopo le elezioni di primavera, tra forze facenti parte di schieramenti differenti. Si tratta del 38% tra gli elettori della Lega e del 32% tra quelli pentastellati.

L’AGGANCIO
La voglia di non perdere l’aggancio con la ripresa economica, la paura delle speculazioni internazionali, la voglia di avere un po’ di serenità dopo i lunghi anni dell’affanno e della crisi, spinge le persone (il 41%) ad auspicare la nascita di un governo di larghe intese con l’obiettivo di durare il più possibile e dare stabilità al nostro Paese. Una prospettiva su cui il corpo elettorale è, tuttavia, spaccato, con il 38% degli intervistati che auspica un governo solo per definire una nuova legge elettorale e tornare subito alle urne.

*Direttore SWG

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