Roma, malattie sessualmente trasmissibili, l'allarme degli esperti al congresso Adoi

Roma, malattie sessualmente trasmissibili, l'allarme degli esperti al congresso Adoi
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Giovedì 19 Ottobre 2017, 20:09 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 14:08
Le malattie sessualmente trasmesse sono sempre più diffuse. Alcune patologie sembravano scomparse, e adesso addirittura riappaiono, come nel caso della sifilide, cresciuta del 400% dal 2000, e la gonorrea, raddoppiata negli ultimi cinque anni. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, ogni anno l'impatto le quattro malattie sessualmente trasmissibili più comuni riguardano quasi 500 milioni di nuovi casi.

Se ne parlerà durante le giornate del Congresso dell'Adoi, l'associazione dermatologi ospedalieri che si svolge a Roma fino al 21 ottobre all'auditorium di Confindustria. L'evento è dedicato proprio alle infezioni legati alle abitudini sessuali. 
Nel mondo ogni giorno più di un milione e mezzo di persone si ammala per una Mst. Anche in Italia negli ultimi anni i casi sono in aumento, passando dai 3500 casi del 2006 ai 6500 del 2013. Un aumento registrato soprattutto tra i maschi. Ad aumentare maggiormente sono soprattutto malattie batteriche, come le infezioni da Chlamydia trachomatis e la sifilide, ma anche quelle determinate da virus; come alcuni tipi di HPV e le epatiti da virus A o C.

Per non parlare poi dell’infezione da HIV, oggi diventata la più importante malattia a trasmissione sessuale per le sue rilevanti implicazioni cliniche e di spesa sanitaria, in cui i nuovi casi non accennano a diminuire nel mondo occidentale.

«In Europa, dalla metà degli anni ’90 alcune MST hanno trovato terreno fertile per espandersi dopo un decennio di declino dei trend epidemiologici, soprattutto nelle grandi metropoli e in alcuni gruppi di popolazione maggiormente a rischio (ad esempio, i maschi omosessuali)», spiega il Professor Antonio Cristaudo, Presidente del 56mo Congresso ADOI dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri, che ricorda come «qualsiasi rapporto non protetto sia potenzialmente pericoloso per contrarre una malattia sessualmente trasmissibile».

 
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