Ospedali senza sangue, interventi a rischio: appello ai donatori

Ospedali senza sangue, interventi a rischio: appello ai donatori
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Lunedì 31 Luglio 2017, 19:41 - Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 16:48
Cinque donatori per un intervento al cuore, otto a settimana per un paziente leucemico, fino a 30-40 sacche per un trapianto cuore-polmoni. I pazienti non vanno in ferie, ricorda un comunicato del Centro Nazionale Sangue, ma da due mesi ci sono carenze nella raccolta, arrivate in certi giorni oltre le mille sacche su tutto il territorio nazionale. I dati vengono dal sistema informativo Sistra, dove le Regioni carenti o con una eccedenza inseriscono ogni giorno il proprio fabbisogno e le unità eventualmente disponibili.

Il 4 luglio si è registrata la carenza maggiore, con richieste inserite per 1130 unità, ma in molti altri giorni si è superata quota 1000, compreso lo scorso sabato, mentre oggi ne mancano 900; di contro, le eccedenze non hanno mai superato quota 160. Lazio, Abruzzo e Basilicata sono le Regioni che hanno segnalato le maggiori criticità, insieme a Sicilia e Sardegna, che hanno un fabbisogno particolarmente elevato a causa della presenza di numerosi pazienti, soprattutto talassemici, bisognosi di sangue per le terapie.

«A rischio - sottolinea il direttore del Centro Nazionale Sangue, Giancarlo Maria Liumbruno - ci sono terapie salvavita, considerando ad esempio che le talassemie e le altre emoglobinopatie assorbono circa il 10% delle unità raccolte sul territorio nazionale. In questi ultimi mesi in diverse occasioni le Regioni con capacità di produzione maggiore non sono riuscite a rispettare gli accordi programmati all'inizio dell'anno per fornire sangue a quelle con carenze croniche».

«È importante che tutte le Regioni cerchino di contribuire il più possibile al sistema di compensazione nazionale e che incrementino la raccolta - prosegue Liumbruno -. Per questo all'appello ai donatori si aggiunge quello alle Regioni, affinché consentano alle Strutture Trasfusionali da loro dipendenti una maggiore flessibilità nei giorni e negli orari di apertura, anche dotandole delle necessarie risorse umane, in modo da consentire, anche nel periodo estivo, la donazione non solo nei giorni feriali e negli orari canonici del primo mattino».

L'appello è condiviso dalle associazioni di donatori. «Le recenti situazioni di maxi-emergenza hanno dimostrato come i cittadini sappiano rispondere consapevolmente e responsabilmente agli appelli - sottolinea il loro coordinamento -.
Tuttavia è importante che i cittadini comprendano che la vera sfida del sistema è assicurare quotidianamente e in ogni periodo dell'anno le disponibilità di sangue ed emocomponenti che garantiscono gli oltre ottomila eventi trasfusionali ogni giorno effettuati nel Paese. I donatori e i pazienti non vanno in ferie».
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