FERMO - C'è sconcerto a Fermo per la notizia dell'arresto di Teima Sohaib, 21 anni, nato in città da mamma marocchina e papà egiziano (il giovane ha tre cittadinanze), accusato dell'omicidio di Auriane Nathalie Laisne. La 22enne di origini francesi (di Saint Priest, nell'area metropolitana di Lione) è stata trovata morta in una chiesetta diroccata e sconsacrata nei boschi di La Salle, in provincia di Aosta. Il giovane fermano si era trasferito in Francia, nella zona di Lione, per seguire gli studi universitari da diverso tempo ma di tanto in tanto tornava nelle Marche per trovare i suoi familiari. Era stato in città anche lo scorso mese di marzo ed era rientrato in treno a Grenoble accompagnato dalla mamma che poi lo aveva salutato ed era tornata a Fermo. Il ragazzo studia odontoiatria e ha frequentato l'istituto professionale di odontotecnica a San Benedetto del Tronto per poi proseguire per l'università in Francia.
A Fermo la sua storia era finita, nel 2009, all'attenzione delle cronache cittadine per la mobilitazione di alcuni familiari, in particolare della madre, per fare in modo che lui e il suo fratellino, entrambi in Egitto con il padre, tornassero in città. Così poi alla fine effettivamente era stato. "Sto malissimo.
Il legale: «Non ha profilo da delinquente»
"Non ha precedenti penali" ed "è venuto in Francia per studiare. Ha lavorato nella ristorazione per pagarsi gli studi. Non ha il profilo di un delinquente". Così al giornale francese Le Dauphiné Libéré l'avvocato Julien Paris, difensore di Teima Sohaib, ventunenne di Fermo arrestato a Lione e "gravemente indiziato", secondo la procura di Aosta, dell'omicidio della compagna, Auriane Nathalie Laisne. "Dobbiamo dividere - ha aggiunto il legale - i due casi. C'è quello della Valle d'Aosta per il quale non abbiamo che gli elementi diffusi dalla stampa" e quello per il quale "dovrà essere giudicato il 3 maggio e che riguarda fatti correzionali. Il mio timore è che il tribunale penale di Grenoble assuma le sembianze di una Corte d'assise il 3 maggio. L'ombra della Valle d'Aosta non deve arrivare su questa udienza, sulla serenità del dibattito, sulla sua presunzione di innocenza e perché, fino ad ora, pochi elementi del procedimento italiano sono arrivati a noi".