Auto elettriche per il futuro, siamo ancora molto indietro

Auto elettriche per il futuro, siamo ancora molto indietro

di Sauro Longhi
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Lunedì 6 Maggio 2024, 04:35

Se in futuro avremo solo auto elettriche sarà bene attrezzarsi. Non sono una novità, la prima fu prodotta quasi centocinquanta anni fa in contemporanea con la prima vettura con motore a scoppio, che avrebbe preso il sopravvento per la maggiore autonomia, già a quel tempo le batterie elettriche erano un problema. Il motore elettrico basa il proprio funzionamento sulla legge di induzione elettromagnetica di Michael Faraday, e pertanto è molto più semplice e armonico, il moto nasce già rotativo mentre in un brutale motore a scoppio si regolano continue esplosioni per trasformare un moto alternativo in rotativo. Il motore elettrico presenta rendimenti sicuramente superiori al migliore dei motori a scoppio e inoltre per la sua semplicità di funzionamento richiede meno manutenzione ed ha un tempo vita maggiore, dura di più.

È indubbio che la soluzione più efficiente e semplice da ogni punto di vista è rappresentata dal motore elettrico, l’unica sostenibile per abbattere la produzione di anidride carbonica e contrastare significativamente i cambiamenti climatici. Le auto elettriche sono più semplici, un’auto con quattro ruote motrici ha quattro motori indipendenti, uno per ogni ruota, controllati da una elettronica di potenza che ne regola le coppie motrici garantendo maggiore sicurezza e stabilità di assetto. Questo è quello che ho sempre esposto ai miei studenti in aula, le auto elettriche presentano vantaggi funzionali, maggiori rendimenti e riducono le cause di inquinamento, con progressività sostituiranno quelle con motore a scoppio. Vediamo allora come attrezzarci.

Nelle auto elettriche l’elemento centrale e più critico, anche per il costo, è rappresentato dal corpo delle batterie, il vero motore che trasforma l’energia chimica accumulata in energia elettrica necessaria ai motori elettrici. Ora per garantire la necessaria autonomia il motore elettro-chimico deve essere periodicamente ricaricato attraverso colonnine connesse alla rete di distribuzione elettrica. Pertanto, due sono le questioni su cui deve concentrarsi chi ha responsabilità politiche e amministrative. La prima, costruire una infrastruttura capillare, al pari di quella dei distributori di carburanti, per garantire autonomia alle nuove auto, andando a cena ad Acquasanta Terme devo essere certo di poter tornare, evitando inutili conteggi di chilometri ancora disponibili.

Oltre all’installazione di colonnine pubbliche occorrerà potenziare la rete elettrica di distribuzione, altrimenti si rischia di non avere sufficiente energia elettrica per usi domestici, anche questi destinati ad aumentare, e industriali perché assorbita nella ricarica delle auto.

Ma soprattutto occorrerà tornare a incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili, altrimenti non avremo nessun vantaggio ambientale, si continuerà a produrre la stessa anidride carbonica nelle centrali elettriche alimentate ad idrocarburi e come diceva mio nonno faremo solo il “gioco dei ovi”. La seconda questione riguarda l’incentivazione della ricerca e della produzione dei motori elettro-chimici, fondamentali per gestire la transizione verso veicoli elettrici. Anche su questo aspetto come Paese e come Europa siamo spaventosamente in ritardo rispetto alla Cina che di fatto ne detiene un monopolio di conoscenze e di capacità produttive. Risulterà strategico non tanto la produzione di auto, che si continueranno a costruire allo stesso modo, magari con un po’ più di elettronica, ma la produzione dei motori elettro-chimici.

Piuttosto che inutili difese protezionistiche occorrerebbero serie scelte di politica industriale per incentivare la trasformazione delle attuali fabbriche di auto in fabbriche per batterie, gigafactory specializzate in queste produzioni in ottica di economia circolare che riducano il consumo di materie prime e soprattutto ne faciliti il recupero una volta esaurito il funzionamento. Energia da fonti rinnovabili e recupero e riciclaggio delle batterie sono scelte cruciali per la sostenibilità ambientale. Siamo certi di far qualcosa in queste direzioni? Tutto sta cambiando, sarà bene gestire questo cambiamento piuttosto che farcelo imporre.

* Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Facoltà di Ingegneria Università Politecnica
delle Marche

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