SAN BENEDETTO Finalmente dopo una serie infinita di guasti che hanno costretto a correggere l’agenda delle liste d’attesa e d arrecare disagi agli utenti con i trasferimenti al Mazzoni, finalmente è stata consegnata all’ospedale Madonna del Soccorso la nuova Tac. Quest’ultima sostituisce il vecchio apparecchio del 2008, le cui operazioni di smontaggio e rimozione sono avvenute nelle settimane scorse. Acquistata con i fondi del Pnrr per un importo di circa 520 mila euro, ma con costi di installazione a carico del bilancio aziendale, si tratta del modello Siemens X. Cite, prodotto dalla Siemens Healthcare, fornito di un sistema top di gamma.
L’apparecchio
La nuova Tac è a 128 strati, è dunque altamente tecnologica, ha un diametro interno molto ampio (pari a 82 centimetri), è dotata di tubo radiogeno con emissioni di Rx specifici per ogni corporatura (il tavolo è adatto a pazienti bariatrici fino a 307 chili) e di sistemi di intelligenza artificiale in grado di ridurre i tempi dell’esame. L’apparecchio dispone di pacchetti avanzati di acquisizione e post-processing in ambito cardiovascolare, neurologico, oncologico e addominale. Entrerà in funzione tra la fine del mese e l’inizio di giugno. In attesa che la nuova Tac dell’ospedale di San Benedetto entri in funzione, al fine di ridurre al minimo i disagi ai pazienti, continua nell’attuazione del piano di recupero delle prestazioni già calendarizzate, riuscendo in questo modo a non annullare alcuna prenotazione.
È slittato invece il confronto fra la direzione e i sindacati dove si sarebbe dovuto parlare anche dei due Oss impiegati di notte su tre reparti
Il rinvio
«La direzione dell’Ast, contrariamente a quanto concordato nell’ultimo incontro tenutosi in data 24 aprile 2024, ci ha convocato alle 10,30 anziché nel pomeriggio, come da prassi consolidata. L’ anomala convocazione effettuata tra l’altro con meno di 48 ore di anticipo, - afferma il coordinatore sindacale Paolo Grassi - ha impedito l’ampia partecipazione dei delegati sindacali in quanto gli stessi non hanno potuto assentarsi dal posto di lavoro». Per Grassi sconcerta la circostanza che la parte pubblica, rappresentata dalla direttrice amministrativa, abbia dichiarato l’invalidità della riunione per mancanza del numero legale «nonostante che la stessa delegazione avesse fatto presente che il 7 maggio i rappresentanti del personale, all’unanimità, avevano assunto legittimamente la loro posizione sui vari argomenti».