ASCOLI - La Salaria torna sotto i riflettori, tra un ordine del giorno che parte dal consiglio comunale ascolano e le segnalazioni di cittadini del territorio reatino, con l’obiettivo di accelerare i tempi e gli interventi necessari per rendere quanto meno decoroso e percorribile senza troppi problemi quello che è a tutt’oggi il principale collegamento tra il Piceno e la capitale.
E questo perché lo scenario, con ancora numerosi cantieri per risanare i danni provocati dal sisma e altre criticità – come ad esempio la deviazione in una strada secondaria a rischio frane nella zona verso Rieti - che hanno allungato tempi e speranze, è sicuramente ancora distante dall’obiettivo di risistemare e cercare di migliorare la viabilità in direzione Tirreno ed entroterra.
Il cantiere
Il tutto con un cantiere imponente in corso, tra Trisungo e Valgarizia (finanziato per 83,7 milioni), uno in attesa di partire all’altezza di Mozzano (con relativa variante) e con l’ok dell’Anas al progetto definitivo per il secondo lotto tra Valgarizia e Acquasanta.
L’ordine del giorno
In concreto, l’ordine di giorno per sollecitare gli interventi sul collegamento stradale tra Ascoli e il Tirreno e con l’entroterra e l’Umbria. In tale direzione,l’obiettivo del documento è supportare l’azione del sindaco Fioravanti per sbloccare il miglioramento del tratto tra Favalanciata e Acquasanta dal km. 155+400 al km 159+000, attraverso l’ampliamento della sede stradale e la previsione di ulteriori gallerie, lo spostamento della sede stradale, l’aumento del raggio di curvatura delle curve più pericolose, il miglioramento dell’attraversamento dei centri abitati, la sostituzione delle barriere di sicurezza e il rifacimento della pavimentazione. Oltre alla realizzazione dello svincolo di Acquasanta e Quintodecimo e di quello di Favalanciata in corso di progettazione.
La protesta reatina
Dalla provincia di Rieti si levano voci di protesta da parte di alcuni automobilisti che segnalano il rischio di poter vedere da un momento all’altro interrotti i collegamenti tra Ascoli e il territorio reatino proprio al km 132 dove è ancora necessario transitare, con una pericolosa deviazione (da più di 4 anni), per 6 chilometri lungo una vecchia strada provinciale, per consentire i lavori di ristrutturazione di un viadotto, considerando che su quella strada c’è anche il transito alternato a causa di una frana.