ANCONA Coop Casa Marche, processo da rifare. Con un ribaltone choc, la Corte d’Appello di Ancona ha annullato la sentenza di primo grado con cui nel 2021 erano stati condannati i vertici della cooperativa fallita per le ex case fantasma di Pietralacroce: 4 anni e 2 mesi al presidente Maurizio Pesaresi, 3 anni e 8 mesi a Paolo Naponelli (ex componente del Cda) e un anno e 6 mesi a Ulisse Melappioni, socio di Habita Service (ritenuta referente della Coop Casa Marche) per bancarotta fraudolenta, documentale e preferenziale, ma anche per truffa aggravata nel caso di Pesaresi e Naponelli, e di altre operazioni dolose per ritardare il crac della cooperativa.
Il coinvolgimento
In Appello i giudici hanno accolto il ricorso dell’avvocato Riccardo Leonardi che ha riproposto la medesima eccezione sollevata dalla difesa in primo grado, fondata sulla presunta incompatibilità a giudicare da parte del tribunale di Ancona per il coinvolgimento di un magistrato come socio della cooperativa, benché non avesse richiesto alcun alloggio in assegnazione.
Gli scenari
Ed è in Abruzzo che ora verrà spostato il processo, destinato a ripartire dalla fase delle indagini preliminari: viene annullata la sentenza di primo grado, ma restano valide le prove già acquisite. La Procura dell’Aquila dovrà procedere a una nuova iscrizione nel registro degli indagati, decidendo se e quali contestazioni muovere ai soggetti indagati in primo grado dal pm Marco Pucilli, tra cui Volfrano Ramacogi, ex vicepresidente di Coop Casa Marche, assolto per il crac della cooperativa (dichiarato nel giugno 2016) che contava quasi 600 soci e costruì appena metà degli appartamenti previsti a Pietralacroce. Considerando che il processo dovrà ripartire dall’inizio, diventa concreto il rischio di prescrizione. Una beffa soprattutto per Cristiano Gambelli, unico ex socio che si era costituito parte civile dopo aver versato 179.920 euro per l’assegnazione di una delle case e che avrebbe dovuto ricevere un risarcimento di 220mila euro. «Anche questa, come tutte le sentenze non definitive - dice il suo legale, l’avv. Andrea Marini - non si commenta, ma semmai si impugnerà». Si profila dunque un ricorso in Cassazione. Sarebbe l’ennesimo coup de theatre a un caso giudiziario infinito.